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Flavio Levi

Zaha Hadid. Nessun limite all'invenzione

La vita di Zaha Hadid fu segnata da una visione architettonica geniale e da un’incrollabile pervicacia nel realizzarla.
Questa vocazione, divenuta una lotta per l’affermazione, è ben sintetizzata dalle sue stesse parole.
Nel 1994, dopo oltre 10 anni di soli stupefacenti dipinti, vinse infine il concorso per il Teatro dell’Opera di Cardiff, ma l’incarico le venne vergognosamente scippato e lei reagì dichiarando: «Siamo stati trattati male, ma non ci volevano, in realtà non volevano il progetto di una donna, per di più straniera».
Dodici anni dopo, nel 2006, sommersa dalle richieste dei clienti, a chi le chiedeva perché non rinunciasse a qualcuna di esse, rispose: «Per così tanto tempo siamo stati senza lavoro, che non ho ancora perso l’abitudine di dire sì ad ogni domanda».
Come tutto ciò sia potuto accadere è raccontato nel libro, che spazia in più di cento anni di storia dell’architettura per spiegare in che modo lo spirito d’avanguardia di Hadid, assimilando via via la lezione dei grandi maestri del Modernismo, abbia potuto creare inediti modelli strutturali e urbanistici che saranno oggetto di studio nel futuro.

"A quattro anni dall’originale riflessione condotta sulla nuova architettura cinese di Wang Shu, Flavio Levi conferma una formula narrativa vincente, capace di annodare più fili prospettici per offrire al lettore una visione d’insieme densa e ricca d’informazioni. In questo libro dedicato all’imponente figura di Zaha Hadid, l’autore ne affianca storia professionale e biografia personale restituendo l’inedita figura di una donna che ha voluto e saputo emergere in un universo a doppia cifra maschile, quello arabo di nascita e quello ai vertici dell’architettura mondiale.
E se architettura significa organizzare spazi vitali rispondendo ai bisogni del presente e prefigurando i possibili sviluppi futuri, in queste pagine, arricchite da oltre 200 fotografie, in parte concesse dallo studio Zaha Hadid Architects, Levi illustra e argomenta tutta la potenza creativa di Zaha Hadid, punto di fuga irrinunciabile per l’architettura a venire, e ne smitizza alcuni stereotipi: ridimensiona l’ascendente pittorico di Malevich, valorizza l’influenza dei costruttivisti russi e dell’architettura inglese degli anni Sessanta e attribuisce agli insegnanti dell’Architectural Association School di Londra la responsabilità di averla avviata a un percorso concettuale utopico, orientandola a un’architettura da disegno.
Fattore, quest’ultimo, che per oltre un decennio le impedì di ricevere una commessa e che Hadid superò solo grazie a uno scarto creativo d’eccezione, non ponendo limiti alla sperimentazione, nei materiali e nell’elaborazione digitale, fino all’intuizione dei flussi fisici delle città, dove la volumetria rispetta le sinuosità naturali del paesaggio, dove sono in relazione l’involucro esterno, che dà forma e si rapporta con l’ambiente, con il contenitore interno che risponde a precise funzioni.
Una concezione dell’architettura spinta al limite che Levi interpreta in simbiosi con il sofferto cammino esistenziale della donna, quasi un’eco che risuona in solitudine tra le vette internazionali della progressiva affermazione professionale."
Anna Prada, Il Cittadino Monza e Brianza

Flavio Levi si è laureato nel 1967 all’Università di Trieste in ingegneria elettronica.
Specialista in architettura di sistemi complessi, è stato responsabile della progettazione di reti di telecomunicazione in una società leader a livello mondiale nel settore; ha viaggiato in molte parti del mondo e ha vissuto per un lungo periodo negli Stati Uniti, maturando una visione globale dei vari aspetti della realtà. Per otto anni ha ricoperto incarichi politico-amministrativi nelle commissioni urbanistica ed edilizia di un importante comune della Brianza e ha partecipato alla definizione dei piani di gestione del territorio.
Dal 2000 si dedica alla storia e all’analisi dell’architettura moderna del XIX e del XX secolo e di quella orientale antica.
Ha svolto un’intensa azione di divulgazione della cultura architettonica con cicli di lezioni per vari Comuni, i più recenti dedicati a Renzo Piano, Frank Gehry, Glenn Murcutt, Santiago Calatrava e all’architettura sostenibile.
Ha scritto numerosi articoli, fra cui L’architettura moderna occidentale tra il 1945 e il 1990, L’architettura residenziale in Italia tra il 1950 e il 1980, Fr. Ll. Wright, connubio tra architettura e natura e Il funzionalismo ecologico di Glenn Murcutt. Nel 2015 ha pubblicato il libro Wang Shu e la nuova architettura cinese, prima trattazione sistematica in Occidente di tutta l’opera dell’architetto cinese vincitore del premio Pritzker.

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Prezzo: 30,00
ISBN: 978-88-6358-506-3
PAGINE: 360
Genere: Saggistica

ESAURITO / NON DISPONIBILE

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