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Paola Zamperlin

Indagine sulle dinamiche evolutive dei paesaggi italiani

Il volume dopo una prima riflessione sul concetto di rischio paesaggistico descrive la metodologia utilizzata nell'analisi e chiarisce il ricorso ai GIS nello studio del paesaggio, attraverso la scelta di opportuni indicatori che permettono, in una serie diacronica di dati, di descrivere le variazioni intercorse e di comprendere o almeno di mettere in evidenza situazioni di possibile rischio per il paesaggio, in particolare laddove le modificazioni negli usi del suolo ricadono in aree a forte interesse paesaggistico.
Segue una disamina a scala regionale, nella quale l'analisi vera e propria si dispiega con l'ausilio di tabelle di sintesi e di cartografie appositamente realizzate.
Conclude il volume una terza parte, con un approfondimento dedicato all'area della Piana fiorentino-pratese, nel quale l'analisi diacronica si estende nel tempo fino a comprendere fonti ottocentesche.

Le intenzioni che hanno mosso queste analisi sono da individuarsi nella volontà di definire un concetto ancora difficile da costringere in una definizione univoca e omnicomprensiva, e cioè quello di rischio paesaggistico. I due termini stessi del problema, rischio e paesaggio, assommano ciascuno in sé una pluralità di visioni e di interpretazioni che rendono ancora più arduo il processo di semplificazione.

Se assumiamo che il paesaggio debba essere interpretato anche come patrimonio di risorse identitarie che si sono succedute nel tempo e pertanto come frutto delle interdipendenze tra i quadri ambientali in cui si sono dispiegate dinamiche insediative e le pratiche di vita delle società e delle economie locali, che hanno saputo esprimere particolari valori culturali e simbolici, allora, in questo scenario la valutazione del rischio paesaggistico significa anche controllo dei processi di trasformazione.
Attraverso l’analisi dei cambiamenti dell’uso del suolo e ripercorrendo, seppur parzialmente, le dinamiche paesistiche, le direttrici di sviluppo economico e le dinamiche insediative a partire dal primo Ottocento, è stato possibile rendere evidenti i mutamenti radicali cui il territorio e il paesaggio sono andati incontro.

Il quadro che emerge sia dall’analisi a scala regionale, sia dall’approfondimento a grande scala, è che il consumo di suolo, misurabile attraverso l’aumento di superfici artificiali e la riduzione di superficie agraria utilizzabile si attesta come un fenomeno in costante crescita per tutto il territorio nazionale, con tassi di variazione ridotti soltanto nelle aree in cui la saturazione degli spazi disponibili si è già pressoché compiuta nel secolo scorso. La crescita demografica, l’industrializzazione e la terziarizzazione dell’economia e l’insieme delle trasformazioni urbanistiche intervenute nel corso della seconda metà del Novecento hanno radicalmente mutato i caratteri strutturali del paesaggio storico.

Dopo la laurea in Lettere classiche, Paola Zamperlin ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Telematica e società dell’Informazione” (Università di Firenze) e il titolo di dottore di ricerca in Geografia Storica (Università degli Studi di Cassino).
Dal marzo 2004 al 2009 assegnista di ricerca, è stata poi titolare della borsa di studio giovane ricercatore nel progetto WetTus-Atlante delle aree umide della Toscana, coordinato da Margherita Azzari. Attualmente è assegnista di ricerca presso il LabGeo del Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze. Ricopre l’incarico di docente a contratto per il Laboratorio di Informatica per il corso di laurea in Lingue letterature e studi interculturali.
Negli ultimi anni è stata impegnata in studi di ricostruzione di passati assetti territoriali, finalizzati alla valorizzazione dei beni storico-culturali e del paesaggio in un’ottica di sviluppo locale sostenibile e durevole, attraverso l’uso di fonti documentarie, iconografiche e cartografiche del passato e dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) applicati ai diversi campi di interesse della geografia; Geografia della popolazione, con particolare riguardo alle dinamiche storiche, alla mobilità geografica, dei flussi di immigrazione in Italia e fenomeni di territorializzazione della popolazione immigrata; Cooperazione internazionale con particolare riguardo all’attivazione di progetti di sviluppo locale (turismo sostenibile, agricoltura, tutela e valorizzazione di beni culturali); Predisposizione di strumenti didattici e sperimentazione di metodologie innovative nella didattica della geografia; Smart cities, smart communities e smart territories: dinamiche di sviluppo e pianificazione.
Ha partecipato alla progettazione e realizzazione di atlanti tematici (Atlante Tematico delle Acque Italiane; Atlante dell’Imprenditoria straniera in Toscana; Atlante delle Aree Umide della Toscana).


Prezzo: 36,00
ISBN: 978-88-6358-240-6
PAGINE: 154
Anno pubblicazione: 2014
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